Esposito Gennaro

Bra's Festival - Edizione 2020

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La Torre del Saracino Vico Equense (Na)

Nel mio mestiere dimenticare le proprie origini è un “peccato mortale”, un gesto di superbia che preclude anche la possibilità di scoperte future. Ricordiamocelo, ricordatevene.

Biografia

La biografia di Gennaro Esposito potrebbe racchiudersi in una frase che per lui è un mantra: "Nel mio mestiere dimenticare le proprie origini è un peccato mortale, un gesto di superbia che preclude anche la possibilità di scoperte future".

Oggi che è un apprezzato chef due stelle Michelin e che il suo ristorante rappresenta un punto di riferimento per la cucina italiana, è imperativo ripartire da dove tutto è iniziato. Esposito nel 1991 ha aperto la Torre del Saracino con un obiettivo ben preciso: proporre una cucina che rispettasse e valorizzasse il territorio ma che nel contempo fosse il frutto delle esperienze maturate durante i viaggi e gli stage che hanno segnato la sua vita e la professione.

Andare in giro per il mondo, a scuola da maestri di prim'ordine, ha regalato a Gennaro - ammesso nel 1999 all’Associazione dei Giovani Ristoratori d’Europa JRE- la consapevolezza che la cucina che aveva immaginato era lì, a portata di mano, di pensiero, di capacità creativa, di indirizzo teorico e pratico, di felice realizzazione.

Così sono nati alcuni piatti che hanno fatto la fortuna di Gennaro regalandogli visibilità nel panorama nazionale, come, ad esempio, la minestra di pasta mista con pesci di scoglio, la parmigiana di pesce bandiera o la zuppetta di ricotta di fuscella con le triglie. Nel 2001 è arrivata la prima stella Michelin cui hanno fatto seguito le “Tre Forchette” del Gambero Rosso nel 2003, l’anno in cui nasce anche Festa a Vico - l’evento gastronomico che lo chef organizza per beneficenza ospitando a “casa sua” quasi 400 colleghi ogni edizione.

Nel 2008 - invece - gli è stata assegnata la seconda stella Michelin, a dimostrazione della fervida e continua crescita culturale della Torre del Saracino testimoniata nel 2011 dal titolo di “Migliore Chef italiano dell’anno” per Identità Golose.

A proposito di Guide, la Torre del Saracino è entrata da tempo a far parte de “Le Soste” e fa inoltre parte de “Les Grandes Tables du Monde”, che ha appena festeggiato i 65 anni di vita, insieme ad altri 21 ristoranti italiani.